Van Aert e Van der Poel : chi scegliere?
- Seven Cycling Mag

- 20 nov 2020
- Tempo di lettura: 5 min

Mai come quest'anno ho aspettato l'inizio delle competizioni su strada dei professionisti. La data della ripresa era fissata : 1 Agosto, Siena, Strade Bianche. La mia squadra per il Fanta Cycling era già schierata e ovviamente le mie teste di serie erano due : Van Aert e Van der Poel. Certo, Van Aert per quanto mi riguarda era decisamente una scommessa, arrivava infatti da un brutto infortunio e non aveva molti giorni di gara nelle gambe (il suo Fantaprezzo infatti non era altissimo, era segnato sotto l'etichetta di Bet, scommessa). Dall'altra parte Van der Poel aveva tutti i favori dei pronostici dalla sua, dopo aver dimostrato prima della pausa forzata causa Covid uno strapotere assoluto nel Ciclocross, annientando letteralmente la concorrenza, le vittorie in Mountain Bike in Coppa del Mondo e un 2019 ricco di soddisfazioni, tra Freccia del Brabante, Amstel e Tour of Britain assieme a molti piazzamenti di rilievo.
In una giornata torrida, in cui le temperature hanno toccato i 40 gradi nei tratti di sterrato della polverosa classica italiana, ho assistito ad uno spettacolo incredibile. Una gara che date le condizioni climatiche ha visto il gruppo decimarsi lentamente, e tra i "caduti" in questa battaglia a suon di gomme bucate, ghiaccio nella schiena e scatti in fuori soglia sui tremendi strappi toscani, c'è stato inaspettatamente Van der Poel. Lo confesso, quando l'ho visto arrancare dopo un probabile guasto meccanico, ero davvero dispiaciuto. Pensavo onestamente che potesse domare questa gara però probabilmente non avevo considerato bene la variabile del tempo. Ma per un attore che esce di scena, ecco che sale sul palco di prepotenza un altro uomo. Dodici chilometri di fuga consacrano Van Aert come vincitore delle Strade Bianche con un'azione potente a cui nessuno è riuscito a resistere. Una vittoria cercata e voluta, dopo essere salito sul podio in quell'edizione del 2018 vinta da Benoot in cui i crampi lo avevano bloccato sul terribile strappo finale per Piazza del Campo. Questa volta però non ci sono crampi, c'è solo una vuota e surreale Piazza ad attenderlo a braccia alzate. Ma in quel silenzio assordante l'urlo di Wout risuona con forza, e in quel grido c'è tutta la soddisfazione per essere riuscito a lasciarsi alle spalle gli infortuni e, perchè no, il rivale di sempre. La sensazione infatti che si è avuta negli ultimi tempi è che nessuno ritenesse davvero Van Aert più forte di Van der Poel. Questo 2020 però ci ha dimostrato una cosa : entrambi sono due corridori fenomenali, ma profondamente diversi.
Da una parte il belga con le vittorie di spessore come Strade Bianche, Sanremo, le tappe al Tour, senza tralasciare il titolo nazionale a cronometro e le due medaglie d'argento ai mondali, ha dimostrato di essere sicuramente il corridore di questo anno assieme ad Alaphilippe, Pogacar e Roglic ( ovviamente ci sono stati tantissimi giovani che hanno brillato, uno su tutti Marc Hirschi, ma per quantità e costanza i primi sono stati davvero irraggiungibili). Dall'altra parte Van der Poel almeno per il primo mese sembra aver accusato il colpo, non brillando mai come tutti si sarebbero aspettati. Certamente l'olandese necessità di correre spesso per entrare in condizione. Abbiamo visto infatti che una volta scaldato il motore Mathieu ha iniziato a vincere, partendo dal titolo nazionale in linea e la fantastica tappa alla Tirreno adriatico, per poi proseguire con i bellissimi piazzamenti alla Liegi, la vittoria del BinckBank Tour e la vittoria cercata e voluta al Fiandre proprio contro Van Aert, senza dimenticare il decimo posto al Lombardia.
Ci sarebbero tanti aspetti da analizzare. Mi limito solo ad alcune considerazioni che riguardano prettamente l'aspetto sportivo e vi dico perchè per me Van Aert è più forte di Van der Poel. Partiamo da un dato di fatto oggettivo : Il belga è più completo, su ogni terreno. Sicuramente ha inciso il suo voler gradualmente abbandonare la pratica del cross a favore dell'attività su strada, favorito da una squadra, la Lotto, che ha dimostrato di saper preparare i suoi atleti in maniera impeccabile ( vi ricordate quando Domoulin fu il primo ad ammettere l'uso di chetoni nella sua squadra? Al momento non sono illegali, di conseguenza ognuno è libero di pensare che questa situazione sia accettabile o meno, e sappiamo bene che le altre squadre del World Tour ne fanno uso per i propri atleti). Durante il Tour è stato in grado di trainare i compagni in salita, vincere in volata, andare forte a cronometro, continuando a stupire in tutte le gare a cui ha partecipato senza mai calare di livello.
Dall'altra parte abbiamo invece un olandese in grado di essere competitivo ai massimi livelli nelle 3 discipline, cross, moutain bike e strada. La sua squadra, la Alpecin, fa infatti della multidisciplinarietà il suo punto di forza, puntando ad ingaggiare atleti che intendono gareggiare su tutti i terreni (tanto è vero che Fabio Aru è stato accostato a questa formazione visto il suo passato nel cross e la sua volontà di ripartire da questa disciplina, ma il tutto è stato smentito). Alla resa dei conti, nel Fiandre, i due si sono affrontati a viso aperto, senza fare troppi calcoli come invece era successo pochi giorni prima alla Gent-Wevelgem, in cui entrambi si sono studiati volendo più che altro non far vincere il rivale. Nella volata, Van der Poel ha scelto il momento perfetto per scattare, ben consapevole che Van Aert fosse nettamente più forte su una volata lanciata (ricordo che al Tour il belga ha vinto contro i migliori velocisti al mondo), sfruttando la sua esplosività nei primi 20/30 metri. Sicuramente questa vittoria ha riscattato una stagione sotto le aspettative dell'olandese, che ha si ottenuto ottimi piazzamenti, anche agli europei, ma non è mai riuscito a confermare i pronostici. La sensazione di solidità e completezza ha reso Van Aert consapevole dei suoi mezzi, tanto da dichiarare alla stampa che potrebbe puntare a vincere delle corse a tappe di una settimana nel futuro prossimo. Credo che sia un obiettivo tranquillamente alla sua portata, e non vedo limiti in un atleta del genere, limiti che invece vedo in Van der Poel. Badate bene, stiamo parlando di due fenomeni, corridori del genere nascono una volta ogni vent'anni, ma la forza a cronomentro dimostrata da Wout, la sua capacità di gestione nelle salite dure e soprattutto la sua intelligenza tattica lo rendono sicuramente molto solido. Van der Poel è molto più "televisivo", più spettacolare ma forse anche più debole proprio per la sua irruenza che gli fa spendere forze oltre il necessario. Detto questo, probabilmente, non vorrei vederlo mutato nelle sue caratteristiche, tanto è vero che non vedo l'ora di osservarlo competere alle Olimpiadi del prossimo anno in Mountain Bike. Non ricordo in tempi recenti un atleta in grado di competere a questi livelli in varie discipline ( no, il flop di Sagan alle Olimpiadi, per quanto lo ami, non voglio ricordarlo). Sicuramente per i prossimi anni avremo due protagonisti pazzeschi per le classiche , mi rimane la curiosità di vederli sulle pietre della Roubaix, sarebbe stato una meraviglia per noi tifosi, aspetto con ansia la prossima primavera per godermi lo show.
E voi, chi ritenete più forte?






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