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Inverno : come affrontarlo e 5 capi di cui non posso fare a meno.



Lo sappiamo tutti. Spesso con l'inverno e l'arrivo del freddo, la voglia di alzarsi la mattina e buttarsi in sella con le temperature che sfiorano lo zero è uno scoglio difficile da superare per molti. Sicuramente, a seguito del prolungato Lockdown primaverile in molti si sono attrezzati con i tanto odiati rulli, che hanno però il pregio di permettere a tutti di allenarsi sulla propria bici con il comfort di casa e al caldo, garantendo un'efficienza massima per allenamenti mirati, considerata anche la quantità sempre maggiore di piattaforme virtuali come Zwift che mettono a disposizione di tutti tabelle di allenamento e gare con qualsiasi ciclista in ogni parte del mondo. Inoltre, per molti risulta difficile organizzarsi con la settimana lavorativa, di conseguenza palestra e rulli a casa sono la scelta migliore per tantissime persone che devono concentrare nel poco tempo libero gli allenamenti.

Ovviamente, per chi nel weekend può permettersi di allenarsi all'aria aperta (che sia nel proprio comune o altrove, viste le restrizioni imposte dal DPCM) , il freddo e l'umidità sono un ostacolo, anche per chi è abituato alle rigide temperature invernali. Nel corso degli anni ho imparato poche e semplici regole fondamentali che mi hanno permesso di uscire senza problemi durante l'inverno, pagando a mie spese tutti quei piccoli grandi errori che si commettono a causa dell'inesperienza. Come già detto in altre occasioni, infatti, molti ciclisti amatori si sono avvicinati a questo sport in età avanzata, o comunque tardi rispetto a chi ha praticato nelle categorie giovanili. Questo comporta un discreto periodo di adattamento al nostro corpo, per acquisire le dinamiche muscolari ed essere in grado inoltre di sopportare il cambio di temperatura. Se infatti dalla primavera fino a Ottobre, possiamo permetterci di uscire con i pantaloncini corti e la maglietta, il freddo ci impone un necessario cambio di strategia.

Ma veniamo al dunque, come affronto io il freddo?

  1. Approccio mentale. Sembra una cosa scontata, ma in realtà è il primo ostacolo da affrontare. La voglia di allenarsi e la passione sono il kit di sopravvivenza per affrontare il freddo, e porci un obiettivo ci farà sicuramente affrontare un clima rigido con tutto un altro spirito.

  2. Non esagerare con gli strati. Spesso, soprattutto chi è alle prime armi, pensa che più ci si copra più si stia al caldo, e questo è un errore gravissimo che ho commesso anche io durante le mie prime uscite invernali. La cosa migliore è innanzitutto sentire la temperatura uscendo dalla porta, in modo tale da avere un'idea del clima e consultare le previsioni meteo per avere il linea di massima in mente l'andamento della temperatura nel corso della giornata. Quando iniziamo a pedalare, per i primi 20 minuti dobbiamo sentire freddo. Lo so, all'inizio questa cosa potrebbe sembrarvi assurda. ma è sintomo che vi siete vestiti nel modo corretto. Passato questo breve lasso di tempo il vostro corpo si adatterà e si riscalderà in autonomia.

  3. Valutare il tipo di allenamento che andremo a fare. Altro fattore da considerare è il tipo di uscita che andremo a fare. Sicuramente fare delle ripetute in salita vi farà sudare molto di più di un'uscita a fondo lento, di conseguenza il nostro abbigliamento dovrà essere adeguato alle esigenze di quel giorno.

  4. Evitare salite (e quindi discese) troppo lunghe. Per il periodo invernale, affrontare lunghe salite servirà a poco, sarà meglio quindi concentrarsi su ascese più brevi per evitare discese molto lunghe, che diventeranno pericolose se avremo sudato, facendoci inevitabilmente prendere freddo.

  5. Portare con sè cibi calorici. Non sono un nutrizionista quindi il mio consiglio vale per quella che è la mia esperienza da ciclista. Durante l'inverno tendo a preferire panini alla marmellata, pezzi di cioccolato o pane integrale con burro di arachidi. Avere il giusto apporto di calorie nel corso dell'allenamento al freddo sarà un passo fondamentale per mantenere attivo il metabolismo. Indicativamente porto comunque una barretta di emergenza e un gel, che preferisco non usare, introducendo ad ogni ora di allenamento un cibo solido con il giusto apporto di acqua. Nella borraccia vado a sostituire i sali minerali con soluzioni ricche di carboidrati, dato che inevitabilmente la sudorazione è minore rispetto all'estate.

Fatte queste premesse, quindi, come mi vesto?


Primo strato. Il mio primo strato è costituito da una maglia termica a maniche lunghe, io utilizzo questo modello della Craft, che potete trovare qui. È un capo che utilizzo da un paio di anni che non mi ha mai deluso. Ha una vestibilità leggermente abbondante, per cui vi consiglio di prendere una taglia più piccola rispetto alla vostra. Sarà infatti fondamentale che questo capo sia il quanto più aderente possibile, deve poter traspirare ed essere una seconda pelle. Se non sarà abbastanza aderente il sudore rimarrà tra il vostro corpo e la maglietta, facendovi inevitabilmente raffreddare. Alterno la maglia a maniche lunghe con la stessa versione in variante corta, a seconda del meteo.

Sempre per il primo strato, utilizzo dei gambali con interno in pile, che mi permettono di tenere le gambe al caldo. Mi è capitato di usare anche della crema scaldante in caso di temperature sotto lo zero, io utilizzo Massigen Sport Active (versione gialla), reperibile in farmacia. Fondamentale è non esagerare con la quantità di crema, questo deve essere solo un velo sottile in caso di temperature davvero rigide, altrimenti saranno più che sufficienti i vostri gambali, di cui non consiglio una marca in particolare, dato che si assomigliano tutti abbastanza, sarà però molto importante sceglierli con un'adeguata forma anatomica della gamba che non "tagli" la coscia, in modo da evitare fastidi durante l'uscita. Meglio anche optare per un modello senza cerniera sulla caviglia, che per esperienza risulta molto fastidiosa.

Ultimo step per il primo strato è la calza. Personalmente, come molti, i piedi sono una parte delicata, mi si congelano letteralmente. Dopo vari esperimenti e acquisti, ho trovato il giusto compromesso : le calze di lana Merino. Io utilizzo questo modello della Castelli, ma ce ne sono anche ovviamente di altri marchi. La lana è eccezionale, in quanto tiene caldo ma è in grado di traspirare, al contrario di molti indumenti sintetici che bagnano il piede. Sono stato spesso combattuto sull'utilizzo di scarpe prettamente invernali, pensate apposta per le temperature vicine allo zero, ma alla fine mi sono convinto a non utilizzarle, anche se sulla carta sono la soluzione migliore, garantiscono infatti un isolamento perfetto. Accompagno la calza quindi alle mie solite scarpe e un copriscarpa. Anche in questo caso, la cosa importante è che abbia un interno foderato e che sia ben aderente. Per i pantaloncini invece, utilizzo sempre quelli estivi, dato che fino ad ora mi sono bastati per affrontare l'inverno. La percezione del freddo è molto soggettiva, ma non ho mai avuto problemi, ci sono comunque anche modelli mezza stagione con interno felpato ideali per essere utilizzati sia per l'autunno che per l'inverno. Tendo ad evitare le calzemaglia, che comunque possiedo, ma le ritengo un acquisto abbastanza inutile, visto che la combinazione gambale-pantalone corto mi protegge adeguatamente e mi permette di utilizzare i vari pantaloni anche il resto dell'anno, e visti i prezzi dell'abbigliamento tecnico il mio consiglio per chi inizia è di optare per questa soluzione.


Secondo strato. Il mio secondo strato è costituito dalla giacca e dai sottoguanti/guanti. Dopo anni a cercare il capo perfetto sono riuscito a trovare un indumento che viene incontro perfettamente alle mie esigenze. Utilizzo una giacca Alè, il modello Combi Delta DWR, dotata di un gilet interno apribile e di un guscio esterno in materiale antivento e traspirante. Sono così riuscito a coniugare l'esigenza di aprire la giacca durante l'allenamento con la necessità di coprirmi durante le discese. Ad oggi è la giacca invernale migliore che abbia mai avuto.

Altro punto sensibile sono ovviamente le mani. Io utilizzo dei sottoguanti sempre in lana merino e dei guanti invernali imbottiti. Il sottoguanto lo utilizzo solo nei giorni più freddi, ma lo tengo comunque nelle tasche, è la mia ancora di salvezza nel caso le temperature siano davvero basse.


Per finire, uso un sottocasco che mi copre parte della fronte e le orecchie, zona sensibile che può compromettere l'uscita intera, e uno scaldacollo in pile. Anche qui, le esigenze variano per ciascuno ma è sempre meglio averlo, io personalmente ne utilizzo uno di media pesantezza dato che suderei troppo con un modello eccessivamente pesante, e all'occorrenza lo possiamo tirare su per coprirci il naso e riscaldare di conseguenza l'aria che inaliamo.


Mai senza in inverno :

  1. Scaldacollo

  2. Calza di lana Merino

  3. Sottoguanto di scorta

  4. Gilet antivento

  5. Paraorecchie

Ultimo consiglio, che ho imparato prendendo davvero tanto freddo e tornando a casa congelato, è quello di aprire lo strato più esterno in caso di sforzi prolungati in salita. Questo permette alla pelle di far evaporare il sudore velocemente, rimanendo così molto più asciutti, per poi coprirci una volta che dovremo scendere. In caso di soste al bar per un caffè, è bene ricordare che ci sarà inevitabilmente uno sbalzo termico, quindi il mio consiglio è di aprirsi nel caso dovessimo entrare in un luogo chiuso ( ma tanto lo sappiamo bene, i pummarola pro non si fermano a bere il caffè, giusto?)


Voi come affrontate l'inverno? Vi piace pedalare al freddo o preferite l'allenamento indoor?

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